Approfodimenti

Percorso di educazione nelle scuole con il linguaggio della gentilezza a cura di SGdD

Fondazione Gaia

Gli Stati Generali delle Donne, #versoi10anni

 Il progetto di educazione verso la gentilezza, la legalità e la cittadinanza attiva

settembre 2023

 

Chi siamo

Gli Stati Generali delle Donne sono un movimento apartitico, apolitico e indipendente, con carattere nazionale ed e’ senza scopo di lucro, democratico, di promozione sociale, di formazione della persona e culturale, su base volontaria, che opera secondo i principi delle pari opportunità, dell’uguaglianza, per la difesa dei diritti, dell’ambiente e dei beni comuni e pone la centralità del lavoro delle donne quale elemento imprescindibile di sviluppo equo e sostenibile della persona. Stati Generali delle Donne persegue lo scopo di valorizzare le pari opportunità’ e la cultura di solidarietà e di mutuo aiuto fra le donne, per le donne, con le donne come strumento formativo, culturale e occasione di crescita per la comunità nazionale ed internazionale, al fine di creare le condizioni per un vero empowerment delle donne e una disseminazione delle politiche di gender mainstreaming, attraverso proposte di respiro nazionale comunitario ed internazionale.

Gli Stati Generali delle Donne sono stati convocati per la prima volta da Isa Maggi Presidente e Coordinatrice Nazionale il 5 dicembre 2014 a Roma presso il Parlamento Europeo con il Patrocinio del Ministero dello Sviluppo Economico.

Dal 2015 abbiamo attivato gruppi di donne degli Stati generali delle donne a livello regionale. In ogni Regione esiste una coordinatrice e un gruppo di lavoro che opera sui territori e realizza attività sui temi del lavoro, dell’imprenditoria femminile e delle misure a contrasto della violenza.

Successivamente, è stata realizzata la Conferenza Mondiale delle donne del 2015 che si è svolta a Milano in Expo il 26, 27 e 28 settembre, a vent’anni dalla Conferenza Mondiale di Pechino. Una grande conferenza che ha visto la partecipazione di 981 delegate, in rappresentanza di 35 Paesi del mondo.

A seguito delle attività in Expo a Milano per promuovere il lavoro imprenditoriale femminile abbiamo avviato il progetto #madeinwomanmadeinitaly, qui il sito: https://www.madeinwomanmadeinitaly.com/

Nel 2016 abbiamo avviato anche una Hub, con Presidente Rosaria Nelli, con statuto e codice fiscale, regolarmente iscritta al RUNTS, sono gli Stati generali delle Donne hub, il braccio operativo del movimento.

La sede legale è a Francavilla al mare in Abruzzo, abbiamo aperto una sede a Milano, una a Roma e una a Napoli.

La sede operativa è in Provincia di Pavia, dove risiede Isa Maggi, la coordinatrice nazionale.

Nel 2019 abbiamo avviato a Matera il grande progetto delle Città delle Donne, patrocinato da Anci per la creazione di perimetri di rigenerazione urbana e guardare le città, grandi e piccole con lo sguardo delle donne. Il progetto accoglie più di 150 città che hanno adottato con delibera di giunta e di Consiglio, il Progetto.

Nel 2019 abbiamo scritto e diffuso il Patto delle donne per il clima e l’ambiente, in allegato la Carta in tutte le lingue, ora è in preparazione la versione aggiornata per la Cop28 a Dubai.

Nel 2020 abbiamo avviato il grande network dell’Alleanza delle donne con un’adesione ampia di associazioni femminili, grandi e piccole, qui il sito:

https://www.alleanzadelledonne.it/chi-siamo/

Nel 2020 abbiamo avviato il Forum del Turismo sostenibile per una grande attività di creazione di un network locale per valorizzare l’Italia dei borghi e delle piccole realtà, qui il sito: https://www.alleanzadelledonne.it/chi-siamo/

Il nostro sito racconta le nostre attività, insieme ai gruppi sui social: https://www.statigeneralidelledonne.com/

E’ stato proposto un nuovo modello di sviluppo per uscire dalla crisi con la forza delle donne, in un percorso articolato che da Expo2015 si è consolidato a Matera 2019 e verso il Mediterraneo, e che ha come vessillo la Carta delle Donne del Mondo.

Il 6 dicembre 2019 sono stati celebrati a Roma presso la sala della Stampa Estera i 5 anni degli Stati Generali delle donne.

A marzo 2022 il progetto è stato portato all’Expo di Dubai con FENCO, la Federazione nazionale dei consoli e degli ambasciatori e in quella sede è stata siglata la Carta di Dubai.

Fondazione Gaia è stata costituita dalla famiglia per ricordare Gaia Santagostino, nell’altra dimensione dal 29 settembre 2008.

Gaia era studentessa di scienze politiche all’Università di Pavia. Lavorava allo Sportello Donna di Pavia e si occupava di donne in difficoltà, senza lavoro, con fragilità psico-sociali, con bambini/e.

Fondazione Gaia nasce per aiutare le donne in difficoltà a causa di condizioni

di emarginazione, povertà e discriminazione sociale promuovendo e sostenendo progetti nazionali e internazionali che favoriscano il superamento di tali barriere e la piena espressione di sé.

Fondazione Gaia si è dotata di una Biblioteca di genere e di un Centro di documentazione e di ricerca sul lavoro e le imprese femminili.

A giugno 2023 è stata aperta anche una Scuola di formazione per l’imprenditoria femminile Qui il link

https://www.fondazionevillagaia.org/home/azioni-a-sostegno-di-villa-gaia/

I progetti in corso per il 2023

Il progetto di educazione verso la gentilezza, la legalità e la cittadinanza attiva

Nell’ambito del Festival Connessioni che si è svolto a Villa Gaia dal 25 al 30 settembre abbiamo accolto in presenza e on line un workshop sulla Gentilezza.

Ha aperto i lavori Isa Maggi, di Stati Generali delle Donne e Fondazione Gaia spiegando le motivazioni alla base del festival, un evento denso di incontri ispirati dalla necessità di creare legami e migliorare le relazioni, raccontare il presente per immaginare il futuro, offrire un viaggio tra diverse declinazioni della realtà, ridisegnare nuovi scenari sociali e antropologici, esplorare l’individuo per comprendere tutto ciò che ci circonda e condurci verso una nuova dimensione dell’essere.

Ha presenziato all’evento Maria Concetta Cassata, referente del progetto per Stati Generali Donne e Fondazione Gaia, presidente del CUG del Ministero della Cultura che ha accolto le scuole presenti, l’istituto Virgilio di Cremona con l’insegnante Alessandra Fiori, la scuola primaria di Rea con l’insegnante Elena Casale e la Scuola Media di Napoli con l’insegnante Maria Lippiello.

La parola è stata data alla giornalista Gaia Simonetti, Ambasciatrice della gentilezza che ha spiegato l’origine del progetto e la sua diffusione in tanti ambiti culturali.

I ragazzi e le ragazze dell’Istituto Virgilio hanno letto in diretta il loro “Alfabeto della gentilezza”, che qui si propone, per una diffusione.

ALFABETO DELLA GENTILEZZA

A= Aggregazione (perché alla nostra età se ne sente un gran bisogno) B= Benessere (importante sia emotivo che fisico)

C= Cultura (chi è colto può veramente comprendere il significato) D= Dare (dare a un amico/a ciò di cui ha bisogno)

E= Empatia (per comprendere ciò che provano gli/le altri) F= Felicità (è essenziale per stare bene)

G=Generosità(essere generoso/a ti rende una persona gentile)

H= Headus (“gentilezza” in Estone, essere gentili con le persone rende felici)

I= Impegno (perché serve in un’amicizia) L=Libertà (perché è bello essere liberi)

M= Motivazione (far star meglio chi è in difficoltà) N= Nascita (come la nascita di nuove amicizie)

O= Onestà (essere sinceri con i/le propri amici/he)

P= Possibilità (tutti /e abbiano diritto ad averne un’altra) Q= Qualità (non conta quanti amici/he hai ma quali)

R= Rispetto (verso tutti e tutte)

S= Sincerità (bisogna sempre essere sinceri l’uno/a con l’altro/a per essere veri amici ) T= Tesoro (chi trova un amico/a trova un tesoro)

U= Unione (non ti fa sentire escluso e costituisce la forza) V= Valore (senza valori non c’è una relazione)

Z= Zattera (con una zattera ci si salva sempre)

Il progetto sarà diffuso in tutte le scuole italiane mettendo al centro il linguaggio, la legalità e la cittadinanza attiva

Il progetto della #panchinarossa

La #panchinarossa è il simbolo dell’attività di comunicazione e di sensibilizzazione lanciata dagli Stati Generali delle Donne volta a dare voce alle azioni di contrasto intraprese contro la violenza sulle donne, in favore di una cultura di parità e contro il femminicidio. Il progetto è rivolto ai Comuni, alle Associazioni, alle Scuole, alle Università e al Sistema delle imprese di tutta Italia e all’estero, come monito contro la violenza sulle donne e in favore di una cultura di parità, nonché simbolo permanente ogni giorno nelle comunità, nei negozi, nei parchi, nelle piazze per la difesa dei diritti delle donne e contro ogni discriminazione e contro il femminicidio.

Lo scopo del progetto #panchinarossa » è la volontà di ricordare tutte le donne uccise per violenza e che hanno subito o che ancora subiscono violenza.

La violenza contro le donne è una violazione dei diritti umani, che offende la libertà e l’autodeterminazione delle donne, è una discriminazione nei confronti delle donne, una disparità di trattamento tra uomini e donne. Purtroppo, ancora oggi, nonostante lo sviluppo culturale, il progresso tecnico, il riconoscimento dei diritti e dei valori, la nostra società è condizionata da una tradizione patriarcale e sessista.

Il progetto degli Stati Generali della #Panchinarossa è un mezzo tangibile per invitare i cittadini e le cittadine a riflettere, a non dimenticare e a mantenere alta l’attenzione e a vigilare su tutti coloro che subiscono violenza. La #panchinarossa è dedicata ad ognuna di quelle donne che non hanno avuto la forza di denunciare il proprio aguzzino né di ribellarsi, simboleggia il sangue versato dalle tante vittime di una brutale violenza, rappresenta la richiesta di aiuto di tutte quelle donne che stanno ancora lottando per superare quello che credono amore.

La #panchinarossa vuole essere uno stimolo ad una presa di coscienza, ad un confronto continuo, ad una riflessione permanente sulla violenza e sui cambiamenti culturali necessari per debellarla. La #panchinarossa è uno strumento di riflessione per la società tutta, un momento di sensibilizzazione e coinvolgimento delle autorità pubbliche, un’ incitazione all’agire sull’educazione e al rispetto della persona, per combattere il silenzio, un silenzio colpevole e omertoso di chi troppe volte gira la faccia dall’altra parte, fingendo di non vedere il problema, per evidenziare che bisogna andare oltre la panchina rossa e combattere ogni forma di abuso e discriminazione.

Attività in corso

Tutte le attività che organizziamo in prossimità nel nostro progetto Ottomarzotuttol’anno ed in prossimità dell’8 marzo e del 25 novembre sono un momento per commemorare la giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, la ricorrenza istituita dall’Assemblea generale delle Nazioni Unite, tramite la risoluzione numero 54/134 del 17 dicembre

  1. Gli incontri sono un’occasione per sensibilizzare e riflettere su come affrontare e contrastare la violenza di genere nonostante l’implementazione di numerosi strumenti normativi, e ancora, uno strumento per creare sinergie virtuose volte a favorire un percorso condiviso tra i soggetti istituzionali e non coinvolti, e un mezzo anch’esso per contrastare e prevenire la violenza in tutte le sue forme.

La prima #panchinarossa è stata installata nel settembre 2016 a Lomello nella provincia di Pavia. La nostra ambassador è Tina Magenta. Da allora sono state installate in Italia circa 1500 panchine rosse, con il supporto dell’Associazione nazionale dei Piccoli Comuni Italiani e il Pon Metro promosso dall’Agenzia della Coesione. Con la convenzione Pon Metro sono state installate le panchine rosse in tutte le città metropolitane nel 2018. Milano ha installato decine di #panchinerosse nei diversi municipi, a partire dal febbraio 2018 con un evento specifico con l’ass.Galimberti, presente anche il liceo Cellini di Valenza che ha disegnato il Manifesto verso la violenza di genere.

Tra le particolarità:

  • panchina rossa nel Carcere di Ferrara, 2018,
  • panchina rossa all’ospedale di Noale, Venezia, 2018,
  • piccole panchine rosse in tutti i negozi del Comune di Anzola ( Bologna)
  • panchina rossa al Convento delle suore di San Giuseppe a Roma, con la partecipazione del Cardinale Parolin, segretario di Papa Francesco,
  • panchina rossa itinerante in collaborazione con l’associazione Metoxè in Puglia, in memoria di Noemi Durini,
  • nel mese di ottobre 2019 Unioncamere ha deliberato di coinvolgere tutte le Camere di Commercio italiane per il 25 novembre,
  • l’associazione dei comuni della Valle d’Aosta,il Celva Cpel ha aderito al nostro progetto, in collaborazione con l’associazione di Aosta Uniendo Raices
  • una panchina rossa è stata installata nel Cortile d’onore di Montecitorio il 25 novembre 2019 , con Il Presidente della Camera Roberto Fico e la Vicepresidente Maria Elena

Le #panchinerosse sono state installate all’estero anche:

  • in Ucraina,
  • a Panama, nel mese di settembre 2026, come prima panchina dei Caraibi,
  • in Argentina, 540 panchine rosse, grazie alla convenzione che abbiamo siglato con l’Università di Buenos Aires, attraverso la nostra ambassador Elisa Mottini
  • in Messico, circa 20 panchine rosse,
  • in Australia, una panchina rossa a Sydney,
  • in Spagna, all’Università di Siviglia qui il google map

https://www.google.com/maps/d/u/0/viewer?mid=10r44teo-pDsD5Ju XSyLmejXhgNM53uo&ll=- 8.562725034910137%2C-51.2871887999 9997&z=2

Abbiamo pubblicato il primo libro delle #panchinerosse nel 2018, in allegato.

In Lombardia le #panchinerosse sono concentrate soprattutto a Milano, circa 30 e nella zona di Varese, una decina in collaborazione con l’associazione No violenza Donna di Varese. Altre panchine a Bergamo e a Brescia, in collaborazione con il Moica. Nella provincia di Pavia, oltre al capoluogo, le #panchinerosse, in collaborazione con Enrico Vignati, referente locale dell’Associazione nazionale dei piccoli Comuni, sono circa un centinaio.

L’ultima in ordine di tempo è stata installata il 26 settembre 2023 presso la Moruzzi Road a Pavia. Tutte le panchine devono riportare il numero nazionale antiviolenza 1522 e il logo degli Stati Generali delle Donne.

Nel 2022 Autostrade per l’Italia ha aderito al progetto creando un QR Code con il podcast del racconto della violenza tratto da “Il diario di Lela”, una testimonianza di una donna vittima di violenza e installando le panchine anche sulla rete autostradale italiana. In allegato il QR code.

Cosa rappresenta la panchina rossa

La violenza è la rappresentazione del desiderio di controllo, dominio e possesso degli uomini sulle donne, anche quando la relazione si è conclusa. E’ questo il nodo fondamentale, ma non possiamo abituarci a questa situazione. Noi donne da tempo chiediamo che le Istituzioni mettano in atto politiche attive, coerenti e coordinate per far fronte al drammatico problema della violenza maschile sulle donne, così come richiesto dalla Convenzione di Istanbul, ratificata dal Governo italiano, richiamata nel Piano Nazionale per contrastare la violenza. Si deve agire assieme a tutte le associazioni che hanno costruito in questi anni grande professionalità nell’affrontare il problema, con tutti gli operatori coinvolti (operatori sociali, sanitari, del mondo della giustizia, delle forze dell’ordine, della scuola, dell’università, dei media, dell’imprenditoria) per realizzare politiche ed azioni integrate. La reazione delle Istituzioni deve essere forte a tutti i livelli, dal Governo alle amministrazioni regionali e locali e deve coinvolgere anche la pubblica opinione e il sistema delle imprese utilizzando modalità innovative che in altri contesti europei hanno ottenuto risultati soddisfacenti come a Londra e a Barcellona. Dobbiamo sentirci tutte e tutti obbligati ad agire, gli uomini e non solo le donne. Un Paese democratico non può tollerare che milioni di cittadine siano vittima di violenza, sia essa psicologica, economica, fisica e/o sessuale. Un Paese democratico deve reagire subito e con grande forza, applicare le leggi che ha e dotarsi di sempre rinnovati strumenti. Le donne sono uccise nella completa e assordante solitudine, nell’indifferenza generale perchè la violenza contro le donne è considerata ancora oggi un fatto privato, la solidarietà umana non viene più coltivata, mentre si alimentano da parte di alcuni media morbosità e paura.Si deve creare un ambiente sociale che faciliti e promuova relazioni personali paritarie e non violente. I ragazzi e le ragazze devono diventare adulti ed adulte capaci di gestire le emozioni e le relazioni, per risolvere i conflitti e riconoscere le situazioni a rischio nella consapevolezza che se ne può uscire. Le violenze sulle donne si eliminano solo con la prevenzione primaria, combattendo le cause: siamo per una vera rivoluzione culturale nell’ambito di una rinnovata e decisa attenzione alla cittadinanza attiva e responsabile.

I giovani come gli adulti, donne e uomini devono:

  • poter vivere nel rispetto reciproco,

-avere parità di opportunità, autodeterminazione e libertà e il dovere al rispetto della libertà altrui e delle leggi

−conoscere cosa è la violenza in ogni sua forma e come prevenirla

-conoscere e prevenire le discriminazioni di genere contro qualsiasi persona e a non farsi condizionare dai mass-media e dalle pubblicità sessiste e maschiliste.

Dagli ultimi dati emerge che in generale è’ aumentata la coscienza femminile: sono di più le donne che hanno subito violenza a riconoscerla come un reato; sono di più le donne che riescono a prevenirla o ad interrompere la relazione prima che la spirale si stringa troppo attorno a loro. Le donne ne parlano di più con gli altri/le altre, si attivano, aumentano le denunce, anche se sono sempre una piccola percentuale del totale, si recano di più presso i centri antiviolenza e le associazioni che accolgono sui vari territori italiani. Ma i dati dicono anche che aumenta la gravità della violenza subita e in particolare la quota di donne che riferiscono di aver temuto per la propria vita. Prevenzione deve essere la parola d’ordine. Per questo è indispensabile mettere a punto un’agenda di incontri che coinvolga le Scuole, le Università e le Amministrazioni locali con il supporto di tutte quelle associazioni che da anni operano sui territori.

Per info: Isa Maggi – Coordinatrice Nazionale Stati generali delle Donne

Ufficio Stampa e Comunicazione Maria Lippiello, Comitato Scientifico e Coordinatrice Regione Campania degli Stati Generali delle Donne

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