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Mirella Ferlazzo: proviamo sdegno per le parole pronunciate dalla magistrata Simonetta Matone

Come Stati Generali delle Donne esprimiamo tutto il nostro sdegno per le parole pronunciate, durante la trasmissione “Domenica In” del 19 novembre u.s., dalla magistrata Simonetta Matone in risposta alle domande poste dalla conduttrice Mara Venier sul tema dei femminicidi e delle relative responsabilità.

La Matone, facendo appello alla sua esperienza professionale, addossa le responsabilità di queste violenze alle MADRI, che tacciono, subiscono e non denunciano, inducendo i figli a considerare la violenza come normale.

Le responsabilità primarie sono, semmai, e restano degli uomini maltrattanti, incapaci di gestire le proprie emozioni, che instaurano all’interno del nucleo familiare un clima tossico e violento, che rischia di perpetuarsi nelle personalità di figli e figlie, marcando i loro comportamenti per tutta la loro vita relazionale.

Come si fa a lanciare in una trasmissione così popolare e nelle ore pomeridiane di massimo ascolto, un messaggio così deresponsabilizzante per gli uomini che uccidono e che violentano e così colpevolizzante per le donne uccise o vittime di soprusi?

Come ignorare che se le donne tacciono, sbagliando, è spesso per amore dei figli o perché non sanno dove andare o a chi rivolgersi dopo la denuncia? Si assolvono le istituzioni pubbliche, che non riescono a proteggerci e si colpevolizzano le donne nelle loro relaziono private.

È intollerabile che la R AI- Servizio pubblico- all’indomani di un episodio che ha scosso tutta l’opinione pubblica, consenta, senza alcun contradditorio, l’espressione di opinioni che rispondono solo a determinati modelli e idee politiche e che non hanno cittadinanza tra le donne, tra chi la violenza la conosce, la subisce, la cura, la giudica, la punisce.

Chiediamo che la Matone ritratti le sue parole, chiedendo scusa alle donne, alle MADRI da lei evocate, in una trasmissione pubblica televisiva con la stessa audience.

Mirella Ferlazzo componente comitato scientifico Stati generali delle donne

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