Approfodimenti

Due Stati, due popoli che vivono in pace e sicurezza

Tra Israele e Palestina è in corso una terribile escalation di guerra che affonda le sue radici in anni di storia, di fronte alle quali come donne invitiamo alla riflessione con una necessaria ulteriore e più attenta considerazione dei fatti storici alla base del conflitto.

Si tratta di un’escalation di guerra tra le più violente degli ultimi 2 anni che, la mattina del 7 ottobre, ha colto di sorpresa lo stato d’Israele, di fronte alla quale la risposta non si è fatta attendere. Decine di aerei israeliani stanno in queste ore sorvolando la Striscia di Gaza con l’intento di colpire obiettivi militari di Hamas. Nel conflitto in atto si contano centinaia di morti tra bambini, anziani, donne e civili.

Un’escalation di vendetta, odio e morte che non può essere declinata semplicemente ritenendo il popolo palestinese “terrorista”. Abbiamo conosciuto negli anni le donne di Palestina, le abbiamo accolte in Italia, attraverso progetti comunitari per conoscere la loro realtà e sostenere il loro operato, anche nell’ambito della creazione di nuove imprese, Ne abbiamo apprezzato la competenza, l’energia e la voglia di pace.

La Palestina è un popolo che da anni è oppresso e senza diritti, che resiste alla sopraffazione di un altro popolo, quello israeliano.

Per capire le ragioni di questo conflitto bisogna fare un passo indietro e guardare ai fatti accaduti nel 1949, una data storica che segna la fine del conflitto tra ebrei e arabi ma anche la delineazione dei confini del neonato Stato di Israele. Confini che vedono lo Stato di Israele occupare il 78% del territorio della Palestina. Durante il conflitto 700 mila palestinesi furono costretti a lasciare le proprie case per paura della guerra e per le minacce subite. Inizia così un esodo forzato del popolo palestinese che ancora oggi rappresenta uno dei nodi non risolti del conflitto. Negli anni il clima di tensione tra i due popoli è cresciuto sempre più e la resistenza del popolo palestinese, che rivendica la propria autodeterminazione e il riconoscimento del proprio stato, è sempre più forte.

L’Italia e i vertici europei devono tener conto delle radici storiche del conflitto e lavorare per la risoluzione del conflitto attraverso il diritto internazionale e l’applicazione della risoluzione dell’ONU che impone la fine dell’occupazione della terra palestinese e la nascita dello Stato di Palestina.

Due Stati, due popoli che vivono in pace e sicurezza.

Isa Maggi, Maria Lippiello, Melina Martello, Laura Moschini, Mirella Ferlazzo

Donne Costruttrici di Pace

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