Approfodimenti

“Donne Costruttrici di Pace”: la storia di Chiara Lubich

Chiara Lubich, all’anagrafe Silvia Lubich,  è nata a Trento il 22 gennaio 1920, seconda di 4 figli; il padre era socialista, la madre una cristiana convinta. Ha scelto il nome Chiara dopo essere diventata terziaria francescana, intorno al 1940, e sempre in questo periodo ha intuito che Dio le chiedeva di consacrarsi totalmente a lui, e di vivere insieme ad altre compagne con lo stesso ideale, per “Gesù abbandonato” e ispirandosi al brano del Vangelo in cui Gesù chiede al Padre “che tutti siano uno”. E’ stata così la fondatrice del Movimento dei Focolari che ha come obiettivo l’unità tra i popoli e la fraternità universale. Ha incontrato diverse personalità, uomini politici, vescovi, che sono stati attratti dal suo carisma ed hanno aderito al Movimento dei Focolari . Ha fondato diverse “cittadelle” chiamate Mariapoli in onore della Madonna. Attualmente la più famosa è Loppiano. Negli anni ha gettato ponti di pace e di unità con luterani, ortodossi, buddisti. Nel 1990 ha fondato la scuola Abba per approfondire il carisma dell’Unità e nel 1996 il Movimento politico per l’Unità . Sempre nel 1996 l’UNESCO  le ha conferito il Premio per l’Educazione alla Pace. Nel ritirarlo Chiara Lubich ha spiegato che il successo del Movimento dei Focolari” sta in una linea di vita, in uno stile nuovo assunto da milioni di persone che, ispirandosi fondamentalmente a principi cristiani – senza trascurare, anzi evidenziando, valori paralleli presenti in altre fedi e culture diverse – ha portato in questo mondo, bisognoso di ritrovare o di consolidare la pace, pace appunto e unità. Si tratta di una nuova spiritualità, attuale e moderna: la spiritualità dell’unità”. Il 7 dicembre 2007, Chiara riceve il Decreto Pontificio col quale viene istituito l’Istituto universitario Sophia. Conclude il suo viaggio terreno il 14 marzo 2008, a Rocca di Papa.

La “pace” è effetto dell’unità” (C.L.)

L’individuo isolato è incapace di resistere a lungo alle sollecitazioni del mondo, mentre nell’amore vicendevole trova l’ambiente sano, capace di proteggere la sua purezza e tutta la sua autentica esistenza cristiana” (C.L.)

DAL MESSAGGIO DI  PAPA FRANCESCO PER LA PACE 2023

“la più grande lezione che il Covid-19 ci lascia in eredità è la consapevolezza che abbiamo tutti bisogno gli uni degli altri, che il nostro tesoro più grande, seppure anche più fragile, è la fratellanza umana, fondata sulla comune figliolanza divina, e che nessuno può salvarsi da solo. È urgente dunque ricercare e promuovere insieme i valori universali che tracciano il cammino di questa fratellanza umana.”

La scheda biografica è a cura di Maria Ferreri

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